26 Ottobre 2021
Colline matildiche
Colline matildiche
Cosa abbiamo fatto
Dopo i saluti istituzionali i ragazzi si sono confrontati in 4 gruppi di lavoro dedicati ai temi dell’inclusione. Gli operatori dell’Informagiovani hanno allestito alle pareti dei dati statistici nazionali in merito alle tematiche Make it Closer per facilitare il dialogo. Durante il lavoro di gruppo hanno consegnato i materiali, sollecitato l’intervento di tutti e tenuto i
tempi di lavoro.
Apertura dei lavori con il concerto della scuola di musica albinetana Risonanze.
Saluti istituzionali e al termine della serata aperitivo.
Problemi e bisogno emersi
Lavoro e formazione
- Disequilibrio tra domanda e offerta di lavoro
- Scarsa informazione dei giovani sulle diverse opportunità.
- La questione delle competenze: competenze non riconosciute, competenze esperienziali richieste appena usciti dagli studi ( impossibile da avere ), competenze non viste. C’è uno scollamento tra percorso di studi e chiarezza di quello che il mercato del lavoro chiede.
- Ci sono persone che lavorano tanto e molti disoccupati. Sovrapproduzione e saturazione del mercato del lavoro
- Agenzie interinali e precarietà delle offerte lavorative proposte.
- Divario tra lavoratori di fabbrica laureati.
- Difficoltà a ricollocarsi in nuove competenze richieste.
- Mancanza lavoro
- A livello politico lo smart – working è poco utilizzato e poco incentivato. Lo smart provoca meno traffico, inquinamento, spostamento di mezzi. Ma si lavora effettivamente meglio o no? Come gestirlo? Riesce davvero a Conciliare Vita – Lavoro – Interessi/tempo libero ?
- Il tempo libero rischia di diventare un tempo di flessibilità al lavoro. Ma il tempo libero è tempo anche socialmente utile.
- Migliorare l’occupazione femminile, dei giovani e dei disabili.
Inclusione sociale
- Inclusione ancora non è effettiva: è necessario rendere “pratica” l’inclusione (andare oltre la normativa) → far entrare l’inclusione nella cultura.
- Esclusione adulti stranieri
Quartieri ghetto/periferie degradati
Proposte emerse
- Includere più stage durante i percorsi formativi per avere più esperienza, tanto richiesta dalle aziende. Nello stesso tempo cambiare il concetto di stage dal punto di vista legislativo e farlo figurare come una vera prestazione di lavoro dipendente.
- Più progetti alle superiori sulle diverse offerte del mercato del lavoro. Servono più informazioni su quali ambiti presentano un vuoto occupazionale.
- Più servizi / portali / uffici pubblici, che aiutano giovani e meno giovani a formarsi , ad essere accompagnati e a ricevere un orientamento specializzato, anche per chi ambita in periferia (es: territori montani).
- Introdurre certificati e titoli in ambiti diversi da quelli linguistici e/o informatici per superare il miss– match tra domanda e offerta.
- La scuola potrebbe essere un connettore di comunità (es: teatro nelle scuole).
- Fare ricognizioni spazi pubblici per attività aggregative.
- Coinvolgerli in attività scolastiche ed extrascolastiche – attività ricreative finanziate o coinvolgimento in progetto comune.
- Maggiori investimenti economici nei quartieri “degradati”. Costruzione di progeƫ di quartieri partecipativi per la soluzione dei problemi. Coinvolgere le persone nelle decisioni.
- Riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. Meno tempo di lavoro, più tempo libero, lavoro per tutti.
- Abolizione delle agenzie interinali e creazione di enti statali o regionali di collocamento e formazione. Più investimento sui centri statali di impiego.
- Arretratezza dal punto di vista informatico e tecnologico. La chiave è la formazione e corsi di aggiornamento gratuiti continui promossi dalla Regione (anche per la fascia di adulti + 50).
- Incentivi alla green economy e diffondere cultura della transizione ecologica.
- Sgravi fiscali e incentivi per aziende verso nuove assunzioni.
- Creare una cultura positiva del digitale e renderlo sostenibile nella vita privata.
- Promuovere una cultura del sociale, delle relazioni, culturale. Coltivare la cultura del bello. Le amministrazioni, con l’aiuto della Regione, dovrebbero promuovere di più le associazioni locali. Creare gruppi locali e più occasioni di incontro e di condivisione. Promozione di più eventi territoriali.
- Potenziamento rete sociale locale. La Regione può dare linee guida. Potenziamento servizi, nidi, biblioteche, scuole, lavori pubblici. Più investimento nel pubblico.
- Migliorare la comunicazione tra mondo del lavoro e della scuola. Più agevolazioni alle imprese per avvicinare il datore di lavoro alle risorse umane.
- Potenziamento per le assunzioni disabili per creare una rete nei luoghi di lavoro e anche fuori.
- Dare valore ai vecchi mestieri (lavori artigiani) nella formazione delle nuove generazioni.