20 Luglio 2021
Parma
Parma
Cosa abbiamo fatto
L’incontro di Parma ha rappresentato un importante momento di sviluppo del territorio a base culturale, con grande attenzione al tema dell’inclusione sociale.
In particolare ci si è confrontati su come la cultura possa innescare processi innovativi rilevanti per i/le giovani che, adeguatamente supportati, favoriscono lo sviluppo economico del territorio emiliano-romagnolo.
I tavoli di lavoro sono stati dedicati ai temi della cultura: dalla creatività al talento, dall’occupabilità alla legalità, dall’inclusione sociale alla pace.
Le tematiche emerse con maggior forza sono l’accorciamento delle distanze e dei divari sociali, territoriali, di genere e generazionali. Prioritari i temi della relazione e della trasmissione intergenerazionale di competenze, saperi, memorie, valori.
Proposte emerse
Il tema della ricerca e dell’innovazione come ingredienti fondamentali per rendere la transizione ecologica irrimandabile, per ridurre le emissioni e l’impatto sull’ambiente, per contrastare i cambiamenti climatici. Transizione ecologica e transizione digitale, insieme alla coesione sociale, saranno possibili solo se sosteniamo e incentiviamo ricerca e innovazione.
Lavoro di qualità
Quantità VS Qualità: l’importanza del lavoro di qualità legato al benessere sociale, dello stare bene nei luoghi di lavoro. Quantə hanno un lavoro ma non ne sono appagati o non sono contentə del lavoro che svolgono? Cambiare paradigma e creare luoghi dove poter esprimere queste emozioni.
Inclusione sociale
L’arte favorisce e crea inclusione sociale.
Coworking artistici per facilitare la sinergia tra gli artistə e le contaminazioni tra le varie arti, dotati di laboratori e strumentazioni e dove organizzare eventi. Essere travoltə dall’arte in città: l’arte come fatto urbano che si esprime attraverso gli spazi della città dove svolgere contest e attività artistiche.
Accesso a percorsi artistici per tutti, dare la possibilità anche a chi non ce l’ha. Per una inclusione intergenerazionale, una webradio che coinvolga gli/le anzianə nel territorio con interviste per tramandare storie passate o per raccontare e descrivere oggetti che oggi non esistono più. Importante è il grande ruolo sociale che possono svolgere gli/le anzianə: sarebbe importante coinvolgerlə in progetti con bambinə, un po’ come se fossero dei/delle nonnə di comunità. Creare un passaggio di competenze (attraverso strumenti formali come i tirocini ma non solo) tra giovanə studentə o tra ragazzə che entrano all’interno del mercato del lavoro e chi è già in pensione o sta per uscire e ha un bagaglio enorme di competenze da trasmettere che altrimenti si perderebbero.
Ritrovare il senso di comunità: riappropriarsi della propria identità attraverso la costruzione di “luoghi” costruiti direttamente dalle comunità che uniscano non solo le generazioni ma anche le differenti culture.
Ripensare i servizi: una ciclofficina sociale per recuperare le tradizioni ma anche per riutilizzare le biciclette per installazioni artistiche.
Giovani e partecipazione
“Restituzione” della ricerca (es. universitaria) che viene svolta alla cittadinanza, rendere più fruibile la ricerca, fuori non si sa quello che viene fatto > restituire il bello.
Facilitare l’accesso alla formazione permanente e investimenti sulla ricerca e sui/sulle giovani.
Laboratori aperti ai/alle giovani per materie tecniche e artistiche, maggior accesso alle esperienze e ai “ricordi”.
Ascolto, creare rete, accorciare le distanze tra le istituzioni e le energie dal basso.
Mettere i/le giovani al centro attraverso la co-progettazione > tavoli partecipativi permanenti per contrastare il vuoto e le solitudini. Ascolto, fare ed essere: possibilità per i/le giovani non solo di fruire degli eventi ma anche di organizzarli e crearli. Promuovere festival locali di valorizzazione dei talenti dei giovani (street art, buskers).
Spazi di incontro tra giovanə e meno giovanə dove si fa musica, assemblee, bilancio partecipativo. Es. la Casa di quartiere a Torino e Parma, il parco partecipato a Ravenna.
Cultura
Relazioni tra generazioni differenti. Trasmissioni di saperi, competenze, memorie, valori. Per generare un nuovo futuro occorre tessere relazioni ampie e creare occasioni e luoghi di trasmissione. La cultura può fare da mediazione, è sicuramente uno degli strumenti che, più di altri, può facilitare l’incontro e il dialogo. Così come lo sono alcuni luoghi definiti “senza tempo”, ovvero spazi polifunzionali che ogni generazione può vivere e frequentare e dove possono nascere sinergie importanti. Ad esempio: i teatri, le piazze, le radio. Contenitori da plasmare e riempire di attività e contenuti per tutti, luoghi di incontri tra generazioni e scambio di competenze.
Il Festival delle maestranze: passaggio di competenze dai maestri ai/alle giovani nell’ambito dell’artigianato tramite metodologie alternative e per sviluppare intelligenze multiple (mostra interattiva, giochi di ruolo, workshop, laboratori, tirocini)
Centri di scambio di informazione ma anche di scambio umano, punti di snodo conosciuti per sviluppare la cultura di se stessi, capire cosa fa per te.
Il movimento che trasporta cultura: una mostra d’arte sugli autobus.
Lotta alle diseguaglianze
Accorciamo le distanze: il vagone che viaggia per l’Emilia-Romagna.
Per migliorare l’accesso ai servizi e alle opportunità nei diversi territori viene proposto un vagone che viaggia raccogliendo le energie del territorio e che possa essere uno stimolo al cambiamento, alla scoperta di nuovi talenti, affiancando i/le giovani per supportarlə nelle loro necessità per la definizione del loro futuro e per portare l’arte anche negli spazi aperti e meno raggiungibili del territorio.
Concentrarsi sulle zone periferiche, usare edifici dismessi, riqualificare le zone attraverso la ricucitura del tessuto urbano esistente. Curare la quotidianità, esaltare le singolarità e i talenti del territorio.














